Quante volte ti sei ritrovato/a con la testa tra le nuvole, perso/a tra mille pensieri mentre cercavi solo di goderti il tuo caffè mattutino o camminare per strada?
Spesso si pensa che la mindfulness sia una pratica per monaci tibetani o qualcosa di astratto, lontano dalla nostra frenetica quotidianità. Ma la verità è che non è affatto così.
Nell’era digitale, dove le notifiche non si fermano mai e il multitasking è la norma, ritrovare un momento di presenza e chiarezza mentale è diventato più che mai una necessità.
È come avere un’ancora in un mare di informazioni. Ho sperimentato personalmente quanto possa essere trasformativa l’integrazione di semplici esercizi di mindfulness nella routine di tutti i giorni.
Non servono ore di meditazione, ma piccoli accorgimenti che possono fare una differenza enorme. Si tratta di allenare la nostra mente a essere più presente, a navigare lo stress con maggiore serenità e a godere appieno dei momenti, anche quelli più semplici.
È la chiave per un benessere duraturo in un mondo che va sempre più veloce. Non è solo una moda passeggera, ma una vera e propria competenza da acquisire.
Voglio mostrarti come. Scopriamo esattamente come fare!
Quante volte ti sei ritrovato/a con la testa tra le nuvole, perso/a tra mille pensieri mentre cercavi solo di goderti il tuo caffè mattutino o camminare per strada?
Spesso si pensa che la mindfulness sia una pratica per monaci tibetani o qualcosa di astratto, lontano dalla nostra frenetica quotidianità. Ma la verità è che non è affatto così.
Nell’era digitale, dove le notifiche non si fermano mai e il multitasking è la norma, ritrovare un momento di presenza e chiarezza mentale è diventato più che mai una necessità.
È come avere un’ancora in un mare di informazioni. Ho sperimentato personalmente quanto possa essere trasformativa l’integrazione di semplici esercizi di mindfulness nella routine di tutti i giorni.
Non servono ore di meditazione, ma piccoli accorgimenti che possono fare una differenza enorme. Si tratta di allenare la nostra mente a essere più presente, a navigare lo stress con maggiore serenità e a godere appieno dei momenti, anche quelli più semplici.
È la chiave per un benessere duraturo in un mondo che va sempre più veloce. Non è solo una moda passeggera, ma una vera e propria competenza da acquisire.
Voglio mostrarti come.
Ancorarsi al Presente: Il Respiro Come Guida
Una delle cose più immediate che ho scoperto e che mi ha davvero cambiato la prospettiva è l’uso del respiro come punto di ancoraggio. Sai, viviamo la maggior parte del tempo proiettati nel futuro, con le preoccupazioni per ciò che dobbiamo fare, o ancorati al passato, rimuginando su ciò che è stato. Il respiro, invece, è sempre qui, in questo istante. Ricordo la prima volta che ho provato a sedermi per cinque minuti, concentrandomi unicamente sull’aria che entrava e usciva dalle mie narici, sentendo il leggero sollevarsi e abbassarsi dell’addome. All’inizio è stato frustrante, la mia mente vagava come una farfalla impazzita da un pensiero all’altro: “Devo rispondere a quella mail”, “Ho dimenticato di comprare il pane”, “Ma perché non riesco a concentrarmi?”. Poi, con una gentilezza che ho dovuto imparare ad applicare anche a me stessa, ho semplicemente riportato l’attenzione al respiro, ogni volta che mi accorgevo di essermi distratta. È un allenamento, proprio come andare in palestra, e i risultati non sono immediati, ma costanti. Ho notato una diminuzione dell’ansia e una maggiore capacità di rispondere, anziché reagire, alle situazioni stressanti della giornata. È un po’ come avere un superpotere segreto, sempre a portata di mano, per riportare la calma quando il caos minaccia di prendere il sopravvento. Non servono cuscini da meditazione speciali o incensi profumati; basta sedersi, anche in treno o in coda al supermercato, e sentire il proprio respiro.
1. La Pausa del Caffè Consapevole
- Invece di bere il caffè distrattamente mentre scorri il telefono, prova a dedicare due minuti solo a quella tazza. Senti il calore tra le mani, inspira l’aroma, osserva il colore, assapora ogni sorso. È un modo per trasformare un gesto quotidiano in un’esperienza ricca di presenza.
2. Respirare nelle File e negli Incolonnamento
- Quante volte ti sei ritrovato/a in fila alla posta o bloccato nel traffico romano, sentendo la frustrazione montare? Invece di arrabbiarti, usa quel tempo per fare dieci respiri profondi, concentrandoti sull’espansione e la contrazione del tuo corpo. Trasformerai un momento di potenziale stress in un’opportunità di calma.
Ascoltare il Corpo: Sentire Ciò Che Accade Davvero
Spesso il nostro corpo ci parla, ma noi non lo ascoltiamo, troppo presi dalla fretta o dal rumore dei nostri pensieri. La mindfulness mi ha insegnato a sintonizzarmi con le sensazioni fisiche, a riconoscere i segnali che il mio corpo mi invia. Ricordo una giornata particolarmente stressante, mi sentivo un nodo allo stomaco e una tensione incredibile alle spalle. Invece di ignorarlo o cercare di spingerlo via con il solito “poi ci penserò”, ho deciso di fermarmi un momento. Ho chiuso gli occhi e ho portato la mia attenzione proprio a quelle sensazioni. Ho notato che il nodo allo stomaco era caldo, pulsante, e la tensione nelle spalle era come una corazza rigida. Non ho cercato di cambiarle, solo di osservarle, di sentirle completamente. E indovina un po’? Dopo qualche minuto, la sensazione ha iniziato a sciogliersi, a trasformarsi. È come se il semplice atto di riconoscimento e accettazione permettesse al corpo di rilasciare la tensione. Non è magia, è solo il corpo che si sente finalmente ascoltato. Questo approccio è stato incredibilmente utile per prevenire mal di testa da tensione o attacchi d’ansia. Imparare a sentire il corpo è una skill fondamentale per il benessere a lungo termine, quasi come imparare a decifrare un linguaggio segreto che abbiamo sempre avuto dentro di noi.
1. La Scansione Corporea Veloce
- Mentre sei alla scrivania o sul divano, porta l’attenzione a ogni parte del tuo corpo, partendo dai piedi fino alla testa. Nota se ci sono tensioni, pruriti, calore o freddo. Non giudicare, solo osserva. Ti stupirà quanto spesso scopriamo di tenere tensioni inaspettate.
2. Mangiare con Consapevolezza
- La prossima volta che mangi, prova a farlo lentamente. Osserva i colori e le forme del cibo, annusa l’aroma, mastica lentamente, sentendo le diverse consistenze e i sapori che si sprigionano. Presta attenzione a quando ti senti sazio/a. Ho scoperto che così si mangia meno e si apprezza molto di più il cibo, oltre a digerire meglio.
Gestire le Emozioni: Accoglierle Senza Esserne Travolti
Le emozioni sono come onde nell’oceano: arrivano, a volte sono piccole e gentili, altre volte sono tsunami che minacciano di travolgerci. Prima di praticare la mindfulness, il mio approccio era spesso quello di lottare contro le emozioni “negative” o di cercare di sopprimerle. Ho imparato, a mie spese, che questo non fa altro che renderle più forti o farle emergere in modi inaspettati. La mindfulness mi ha insegnato a vederle come messaggeri, a permettere loro di essere presenti senza che io debba identificarmi con esse. Una volta, ero furiosa per una situazione lavorativa, e sentivo la rabbia ribollire dentro di me. Invece di mandare una mail impulsiva o sfogare la mia frustrazione su chi non c’entrava, mi sono fermata. Ho sentito la rabbia come un’energia intensa nel petto, un calore che si irradiava. Ho riconosciuto: “Ah, eccola, la rabbia.” Ho respirato attraverso di essa, permettendole di esserci, senza giudicarla. È rimasta per un po’, poi, piano piano, ha iniziato a scemare, lasciando spazio a una maggiore lucidità. Questo non significa che le emozioni svaniscano magicamente, ma che non ci controllano più. È una liberazione incredibile. Ho imparato che la vera forza non è non provare le emozioni, ma permettere loro di fluire senza attaccarsi. È una pratica di accettazione radicale che ha trasformato il mio modo di relazionarmi con me stessa e con gli altri.
1. Etichettare le Emozioni
- Quando senti un’emozione forte (ansia, tristezza, gioia), prova a darle un nome: “Questa è tristezza,” “Questa è frustrazione.” Questo atto di etichettatura può creare una piccola distanza tra te e l’emozione, permettendoti di osservarla piuttosto che esserne sommerso/a.
2. La Curiosità verso il Malessere
- Invece di voler scappare da un’emozione scomoda, prova a esserne curioso/a. Cosa si prova esattamente? Dove la senti nel tuo corpo? C’è un colore, una forma? Questo atteggiamento di apertura può sorprendentemente alleggerire l’intensità del disagio.
Pratiche Informali: Mindfulness Nella Vita Quotidiana
Non devi sederti in posizione del loto per praticare la mindfulness. La vera magia avviene quando la integri nei momenti più banali e ordinari della tua giornata. Queste sono le “pratiche informali”, quelle che trasformano ogni attività in un’opportunità di presenza. All’inizio ero scettica, pensavo fosse troppo poco per fare la differenza. Poi ho provato. Ho iniziato a lavare i piatti con piena consapevolezza, sentendo l’acqua calda sulla pelle, il sapone che creava la schiuma, il rumore dei piatti che sbattevano delicatamente. Sembrava una cosa da poco, ma mi sono resa conto che era l’unico momento della giornata in cui non pensavo ad altro. Ero completamente lì. Questo ha trasformato un compito noioso in un momento di piccola pace. Lo stesso vale per camminare, fare la doccia, o persino aspettare in coda alla cassa del supermercato. Ogni attività può diventare un’opportunità per praticare la presenza. È un modo per “recuperare” frammenti di tempo che altrimenti andrebbero persi nella distrazione, trasformandoli in momenti di ricarica mentale. Non solo, ma mi ha aiutato a spegnere il “pilota automatico” che spesso ci fa vivere la vita senza davvero assaporarla. La vera ricchezza non è avere molto tempo libero, ma sfruttare al meglio il tempo che abbiamo.
1. Camminare con Consapevolezza
- Quando cammini, che sia per andare al lavoro o per fare una passeggiata al parco, senti ogni passo. Senti i piedi che toccano il terreno, il movimento delle gambe, l’aria sul viso. Nota i suoni, gli odori, i colori attorno a te. Non c’è bisogno di arrivare da qualche parte, solo di camminare.
2. La Doccia o il Bagno Consapevole
- Sotto la doccia, senti il getto dell’acqua sul tuo corpo, la sensazione dello shampoo sui capelli, il profumo del sapone. Permetti a te stesso/a di essere completamente presente in quell’esperienza sensoriale. È un piccolo lusso quotidiano che può diventare un mini-rituale di benessere.
Il Potere della Gratitudine Consapevole
Nel vortice della vita moderna, è facile cadere nella trappola di concentrarsi su ciò che manca o su ciò che non va. La mindfulness della gratitudine è una pratica che mi ha letteralmente riprogrammato il cervello per vedere il buono, anche nelle piccole cose. Non si tratta di ignorare i problemi, ma di bilanciare la prospettiva. Ogni sera, prima di addormentarmi, dedico qualche minuto a pensare a tre cose per cui sono grata/o in quella giornata. E non devono essere cose eclatanti. A volte è stato il caffè caldo che mi ha svegliato, il sorriso di un passante, o una canzone che mi ha messo di buon umore alla radio mentre guidavo. Ho notato che, nel tempo, questa semplice pratica ha avuto un impatto enorme sul mio umore generale. Mi sento più positiva/o, più resiliente di fronte alle sfide e meno incline a cadere nello sconforto. È un allenamento per la mente a cercare il positivo, e più lo fai, più diventa facile. Non è un modo per evitare la realtà, ma per apprezzare la pienezza della vita in tutte le sue sfaccettature. È come annaffiare i fiori del tuo giardino interiore; più li curi, più fioriranno rigogliosi e colorati, donandoti un senso di pace e benessere profondo.
1. Il Diario della Gratitudine Quotidiana
- Ogni sera, prima di andare a dormire, scrivi su un quaderno tre cose, anche piccolissime, per cui ti senti grata/o in quella giornata. Leggerle dopo un mese ti farà capire quanto bene c’è nella tua vita.
2. Ringraziare i Gesti Semplici
- La prossima volta che qualcuno ti tiene la porta aperta, ti dà una precedenza nel traffico, o ti fa un piccolo complimento, prenditi un attimo per sentire la gratitudine per quel gesto. Non darlo per scontato.
Per capire meglio la differenza tra un approccio reattivo e uno consapevole, ecco una piccola tabella riassuntiva:
Situazione Tipica | Reazione Inconsapevole | Risposta Consapevole (Mindfulness) |
---|---|---|
Caffè Mattutino | Bevuto di fretta, mente già al lavoro, non si apprezza il sapore. | Assaporato lentamente, notando l’aroma, il calore e il gusto, presente nel momento. |
Traffico / Fila Lunga | Frustrazione, nervosismo, rabbia, spreco di energie mentali. | Riconosciuta la frustrazione, usata la pausa per respiri profondi, osservati i dintorni senza giudizio. |
Sensazione Fisica Scomoda (es. mal di testa) | Ignorata o cercata di scacciare, peggioramento a lungo termine. | Riconosciuta la sensazione, osservata con curiosità, respirato attraverso di essa, potenzialmente attenuata. |
Critica Ricevuta | Sentirsi attaccato/a, reagire sulla difensiva o con rabbia, ruminare. | Riconosciuto il dolore o la rabbia, permesso di essere, ascoltato il messaggio senza identificarsi con la critica. |
Coltivare la Compassione: Verso Se Stessi e Gli Altri
Spesso siamo i nostri critici più severi, e la nostra voce interiore può essere spietata. La mindfulness mi ha insegnato che la compassione, intesa come desiderio di alleviare la sofferenza (nostra e altrui), è un pilastro fondamentale del benessere. Ho sperimentato personalmente quanto possa essere liberatorio trattarsi con la stessa gentilezza che riserveremmo a un caro amico. Una volta, dopo aver commesso un errore banale ma fastidioso al lavoro, ero pronta a flagellarmi mentalmente per la mia incompetenza. Invece, ho provato a fermarmi e a dire a me stessa, mentalmente: “È okay, hai fatto un errore, succede. Sii gentile con te stessa.” È stato strano all’inizio, quasi innaturale, perché ero abituata a un dialogo interno molto più duro. Ma ho notato che quel piccolo atto di auto-compassione mi ha permesso di superare l’errore molto più velocemente e di imparare da esso, anziché rimanere bloccata nel rimorso. Questa gentilezza si estende anche agli altri. Quando incontri qualcuno che ti infastidisce o che sembra difficile, prova a considerare che anche quella persona sta probabilmente affrontando le sue battaglie interne. Non si tratta di giustificare comportamenti sbagliati, ma di sviluppare una maggiore comprensione e un senso di connessione umana. Ho trovato che questa pratica non solo mi rende più serena/o, ma migliora anche le mie relazioni e la mia capacità di navigare le complessità sociali con maggiore empatia. È una delle pratiche più potenti per costruire un senso di pace interiore e armonia con il mondo.
1. La Meditazione della Gentilezza Amorevole (Metta)
- Siediti in silenzio e inizia desiderando il benessere per te stesso/a: “Possa io essere al sicuro, possa io essere felice, possa io essere in salute, possa io vivere con facilità.” Poi, estendi questi desideri a qualcuno che ami, a persone neutrali, e infine a chi ti è difficile. È una pratica che apre il cuore.
2. Reagire con Compassione
- Quando qualcuno ti fa un torto o ti irrita, prima di reagire d’impulso, prova a respirare e a chiederti: “Qual è la risposta più gentile in questa situazione?” Non è debolezza, è forza.
Creare Spazi di Quietudine Digitale
Viviamo in un’epoca di costante sovraccarico di informazioni e stimoli digitali. Il mio telefono è stato per anni un’estensione della mia mano, e le notifiche una melodia incessante. Ho capito che la mindfulness non è solo questione di cosa fai, ma anche di cosa smetti di fare. Creare dei “santuari” di quietudine digitale nella mia giornata è diventato essenziale per mantenere la sanità mentale. Ricordo le prime volte che ho provato a lasciare il telefono in un’altra stanza mentre cenavo o mentre lavoravo su un compito che richiedeva concentrazione. All’inizio provavo una strana sensazione di “mancanza”, quasi un’ansia da disconnessione, come se stessi perdendo qualcosa di fondamentale. Ma poi, piano piano, ho scoperto il silenzio, la possibilità di pensare più chiaramente, di godermi davvero il pasto, o di portare a termine il lavoro con maggiore efficienza. Ho notato che il mio sonno è migliorato significativamente da quando ho smesso di usare il telefono prima di andare a letto e ho stabilito un’ora “senza schermi” prima di dormire. Non si tratta di demonizzare la tecnologia, che è uno strumento prezioso, ma di usarla con intelligenza e consapevolezza, senza permettere che sia lei a usare noi. È un atto di autoprotezione, quasi un modo per dire: “La mia mente è preziosa, non la lascio in balia di ogni notifica.” Ho recuperato tanto tempo e tanta energia mentale semplicemente gestendo meglio il mio rapporto con il mondo digitale. È un investimento sulla tua pace interiore, e vale ogni singolo sforzo.
1. La Disintossicazione Digitale Quotidiana
- Stabilisci dei momenti della giornata in cui il tuo telefono è spento o in modalità aereo. Ad esempio, la prima ora del mattino, durante i pasti, o l’ultima ora della sera. Inizialmente sarà difficile, ma poi sentirai un senso di liberazione.
2. Organizzare le Notifiche
- Vai nelle impostazioni del tuo telefono e disattiva tutte le notifiche non essenziali. Lascia attive solo quelle veramente urgenti. Ti stupirai di quanto meno stress avrai e di quanto meno ti sentirai interrotto/a durante il giorno.
Riconoscere i Schemi Mentali e Cambiarli
Una delle scoperte più illuminanti che ho fatto con la mindfulness è la capacità di riconoscere i miei schemi di pensiero automatici. Sai quelle vocine nella testa che ti dicono sempre le stesse cose, tipo “non sei abbastanza bravo/a” o “tanto andrà male”? O magari quelle abitudini di pensiero che ti portano a rimuginare sul passato o a preoccuparti ossessivamente del futuro? Ho iniziato a notarli. Invece di identificarmi con quei pensieri o lasciarmi trascinare da essi, ho imparato a vederli come semplici “eventi mentali”, nuvole che passano nel cielo della mia coscienza. Non sono la realtà, sono solo pensieri. Ad esempio, se mi ritrovavo a preoccuparmi di qualcosa che non era ancora successo, invece di alimentare quel loop di ansia, mi dicevo: “Ah, eccolo, il pensiero della preoccupazione.” Poi, riportavo l’attenzione al respiro o a qualcosa che stavo facendo in quel momento. Non sempre funziona al primo colpo, a volte quei pensieri sono tenaci come l’edera, ma con la pratica, la loro presa si allenta. È come diventare l’osservatore della propria mente, anziché il suo prigioniero. Ho notato che questo mi ha permesso di non cadere più nelle stesse trappole emotive e di reagire in modo più costruttivo alle sfide. È una vera e propria riprogrammazione mentale che ti dà il potere di scegliere come vuoi rispondere alla vita, anziché essere in balia delle tue abitudini di pensiero. È la libertà di essere presenti e di creare il tuo benessere, un pensiero consapevole alla volta.
1. Osservare i Pensieri Come Nuvole
- Siediti o sdraiati comodamente. Chiudi gli occhi e immagina che i tuoi pensieri siano nuvole che passano nel cielo. Osservali apparire, muoversi e svanire, senza giudicarli o cercare di trattenerli.
2. La Pausa di Respiro Prima della Reazione
- Quando senti la spinta a reagire d’impulso a qualcosa (un’email irritante, un commento sgradevole), prenditi un attimo. Fai tre respiri profondi prima di fare o dire qualsiasi cosa. Quel piccolo spazio può fare una differenza enorme nella qualità della tua risposta.
Concludendo
La mindfulness, come hai visto, non è una moda passeggera o una pratica esoterica, ma una vera e propria competenza da acquisire, accessibile a tutti, che può rivoluzionare il tuo rapporto con te stesso e con il mondo.
Non servono ore di meditazione o ritiri spirituali; basta iniziare con piccoli passi, integrandola nella tua routine quotidiana. Io l’ho sperimentato personalmente: è un viaggio, non una destinazione, e ogni piccolo momento di presenza è un mattone in più per costruire una vita più serena, consapevole e appagante.
Inizia oggi stesso, anche con un solo respiro consapevole.
Consigli Utili per la Tua Pratica
1. Inizia in Piccolo: Non sentirti in dovere di meditare per un’ora. Anche solo 2-5 minuti al giorno di respiro consapevole possono fare una differenza enorme. L’importante è la costanza, non l’intensità iniziale.
2. Sii Gentile con Te Stesso: La mente vaga, è normale. Quando ti accorgi di esserti distratto/a, riporta semplicemente la tua attenzione al respiro o al momento presente senza giudicarti. Ogni volta che lo fai, rafforzi il “muscolo” della consapevolezza.
3. Esplora Diverse Pratiche: La mindfulness non è solo “sedersi e respirare”. Prova le scansioni corporee, la gratitudine, il camminare consapevole. Scopri cosa risuona di più con te e la tua routine.
4. Usa Risorse Affidabili: Ci sono molte app (come Headspace o Calm), libri e corsi online che possono guidarti. Cerca istruttori qualificati per approfondire la tua comprensione e pratica.
5. Trova un Compagno di Viaggio: Condividere la tua esperienza con un amico o un gruppo può essere di grande supporto e motivazione. La pratica condivisa rafforza l’impegno e permette di scambiare preziosi insight.
Punti Chiave da Ricordare
La mindfulness è l’arte di essere pienamente presenti nel qui e ora. Ti aiuta ad ancorarti al respiro, ascoltare il corpo, gestire le emozioni senza esserne travolto e integrare la consapevolezza nelle attività quotidiane.
Coltivare gratitudine e compassione, insieme alla creazione di spazi digitali tranquilli e al riconoscimento dei propri schemi mentali, ti porterà a una maggiore serenità e resilienza, trasformando la tua vita un momento consapevole alla volta.
Domande Frequenti (FAQ) 📖
D: Spesso mi sento sopraffatto/a dalla routine e dal poco tempo libero. Come posso inserire la mindfulness nella mia giornata senza dover stravolgere tutto o ritagliarmi ore per meditare?
R: Ah, questa è la domanda che mi facevo anche io all’inizio! Anch’io pensavo che per fare “mindfulness” servisse la pace di un monastero tibetano e ore di silenzio.
E invece no, la vera magia sta proprio nell’integrarla nei pezzetti di vita quotidiana. Ricordo le prime volte: invece di correre a bere il mio espresso, mi sono imposto/a di sentirne il profumo, il calore della tazza, il gusto, sorso dopo sorso.
Magari non più di due minuti. Oppure, mentre camminavo per strada, ho provato a sentire i piedi che toccavano il suolo, il rumore del traffico come un sottofondo e non un fastidio.
Non devi fermarti e “meditare” per un’ora. Inizia con questi micro-momenti: il tuo caffè mattutino, una passeggiata, il lavare i piatti. È lì, in quelle piccole pause, che la mindfulness si insinua e ti regala spazio per respirare.
D: Quando provo a concentrarmi, la mia mente inizia a vagare tra mille pensieri: la lista della spesa, un appuntamento, cosa farò dopo. Significa che non sono “bravo/a” nella mindfulness?
R: Assolutamente no! Ti dico un segreto: la mente che vaga è proprio il suo lavoro! All’inizio, pensavo di essere l’unico/a a non riuscire a “spegnere” i pensieri.
Mi sentivo così frustrato/a, come se stessi sbagliando tutto. Invece, la mindfulness non è smettere di pensare, ma piuttosto notare quando i pensieri arrivano e, con gentilezza, riportare l’attenzione al momento presente, al respiro, a quello che stai facendo.
Immagina di allenare un cucciolo: non lo sgridi se si distrae, ma lo riporti con amore. Ogni volta che riporti la tua attenzione, è come un piccolo muscolo che si rafforza.
È normale che la mente si perda, l’importante è la costanza nel riportarla indietro, senza giudizio. È questo il vero “allenamento”!
D: Ok, mi avete convinto/a! Ma da dove inizio? Qual è il primo, semplicissimo passo che posso fare già oggi per sperimentare la mindfulness?
R: Perfetto! La voglia di iniziare è il 50% del lavoro. Il primo passo è così semplice che ti sembrerà quasi banale, ma ha un potere enorme.
Ti propongo di fare questo: oggi stesso, in un momento qualsiasi (mentre sei alla macchina del caffè, in fila alle poste, o semplicemente seduto/a un attimo), chiudi gli occhi per un minuto – o anche solo 30 secondi se ti senti a disagio – e concentrati solo sul tuo respiro.
Senti l’aria che entra dal naso, riempie i polmoni, e poi esce. Non devi modificarlo, solo osservarlo. Se arriva un pensiero, come il pane da comprare o quella mail da mandare, semplicemente notalo e riporta l’attenzione al respiro.
È come una piccola “pausa caffè” per la tua mente. Io ho iniziato così: un minuto mentre aspettavo il treno, un minuto prima di rispondere a una mail importante.
Ti assicuro che è un punto di partenza incredibilmente potente per portare più calma e presenza nella tua giornata.
📚 Riferimenti
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